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mercoledì 18 settembre 2013

Dallo Statuto Albertino alla Costituzione Italiana

Lo Statuto Albertino è la costituzione emanata da Carlo Alberto nel 1848 che sostituiva la monarchia assoluta dello stato piemontese con quella costituzionale. Successivamente con l'Unità d'Italia venne esteso a tutta la penisola, rimanendo in vigore fino al 1948.
Era composto da 88 articoli, di cui 22 definivano soltanto i compiti del re.
La rappresentanza era bicamerale, in quanto composta dal Senato, i cui senatori erano nominati a vita dal sovrano, e dalla Camera, i cui Depuati erano eletti secondo una legge elettorale non specificata nello statuto (ma che era quella che si basava sulla tassa di 40 Lire).
Il potere esecutivo era affidato al re, il quale deteneva, insieme al Parlamento, anche il potere legislativo, mentre quello giudiziaro era in mano ai magistrati, anch'essi nominati dal monarca.
Venivano descritti in breve invece i diritti fondamentali dei cittadini e l'inviolabilità della proprieta individuale.
I diritti principali erano: libertà di pensiero, di parola e uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.
La religione cattolica venne proclamata religione di Stato.
Nel 1925, con il fascismo, lo statuto venne alterato, tanto che nel 1939 la Camera dei Deputati venne sostituita con la Camera dei Fasci.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre, nel 1946, e precisamente il 2 Giugno venne indetto un referendum con il quale l'Italia divenne una Repubblica. L'Assemblea Costituente diede allora il compito a 75 deputati di redigere la nuova Costituzione.
Ora gli organi costituzionali sono:
-Il Parlamento
-Il Presidente della Repubblica
-Il Governo
-La Magistratura
-La Corte Costituzionale

La Costituzione, ancora in vigore, è:
Compromessa: frutto di un compromesso tra i partiti del comitato Nazionale di Liberazione e quindi garantisce un certo equilibrio
Votata: viene letta e approvata da un'Assemblea votata a sua volta dal popolo
Rigida: può essere modificata solo con una procedura specifica
Laica:tutte le religioni possono essere professate all'interno dello Stato
Sociale: lo Stato interviene direttamente per garantire l'uguaglianza fra i cittadini
Liberale: i principi di libertà sono riconosciuti e garantiti
Lunga: si occupa dei diritti dei cittadini e non solo degli organi del potere

Quest'ultimo punto, insieme al voto concesso a tutti i maggiorenni, la nostra Costituzione lo ha ereditato dalla Costituzione della Repubblica Romana, redatta dal triumvirato Mazzini, Armellini e Saffi.

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